Il Grande Fratello è tra noi: i sistemi di riconoscimento facciale non solo esistono, ma sono già in atto… Ma attenzione alle normative: privacy e dignità devono essere tutelate. Come già fanno i sistemi di Communikare.
La storiella del Grande Fratello è ormai vecchia quanto il noto programma televisivo tratto dall’olandese Big Brother. E probabilmente di più per tutti gli amanti della letteratura, della TV e della cinematografia. Pensare a una videocamera capace di riprendere i nostri movimenti non è una novità. E se ogni tanto il tema torna alla ribalta scuotendo più i giornali che l’opinione pubblica ormai troppo avvezza a surfare sulle onde dei social che, si sa, nulla nascondono e tutto inglobano, è perché continua a sfuggirci la potenza di fuoco della sua applicazione. Ha provato a raccontarlo The Circle, film scritto e diretto da James Ponsoldt, già nelle sale cinematografiche italiane, ma stando ai commenti sul tema (praticamente inesistenti), con scarsi risultati. Il problema è che ciò che postiamo, pubblichiamo, condividiamo crea una pangea di informazioni ormai fuori dal nostro controllo. In questa piena inconsapevolezza, che ci siano videocamere o meno che ci possano filmare non ci tocca. Perché, diciamoci la verità: qualcuno ha mai indietreggiato di fronte all’avviso che questo o quel locale è sottoposto a video sorveglianza?
Ora la domanda però é la seguente: e se, oltre a filmarci, quelle videocamere ci riconoscessero, monitornado persino le nostre emozioni? Non è fantascienza. É realtà: il sistema di riconoscimento facciale è stato applicato nelle stazioni di Berlino, per ora in fase di sperimentazione (qui la news postata da Tg24). Sarà l’unico?
“L’algoritmo esiste già da tempo e il sistema è viene già utilizzato dalle forze dell’ordine per trovare malviventi e fuggitivi – commenta Fulvio Baresi, CEO di Communikare -. Il riconoscimento facciale, espressione moderna della lettura della retina e di quella delle impronte digitali, è l’ultima frontiera della tecnologia. Il problema è nell’utilizzo. Communikare fornisce sistemi simili sia ai fini della sicurezza (in casa, presso luoghi pubblici, GDO, e Imprese) che a scopi di marketing per una profilazione dell’utente, ma in questo caso, tutto è calibrato sulle normative vigenti che tutelano la privacy delle persone riprese. I nostri sistemi forniscono informazioni sul sesso, l’età, il passaggio, ma non mirano a intaccare la dignità e la riservatezza di chi viene filmato e scansionato. Sono beni troppo preziosi che non siamo ancora in grado di capire e gestire. Giusto quindi che l’organo costituente si intrometta dando degli standard di utilizzo. Qualora le cose cambiassero, noi di Communikare siamo pronti a fornire le soluzioni richieste. Ora pensiamo a vivere il nostro tempo. E ad adeguarci al futuro. L’innovazione è un concetto affascinante troppo spesso non applicato al vivere quotidiano. Ma questo è un altro capitolo della storia…”. Una storia da scrivere, raccontare e comprendere. Certo, ci vuole “orecchio” e sensibilità. “Ci arriveremo – conclude Baresi-: non si può sfuggire al domani”.
Per saperne di più potete scrivere a info@communikare.com