Loris Biatta, titolare de Le Marchesine, nota cantina della Franciacorta con sede e a Passirano (BS), viene da una famiglia storica di viticoltori. Aveva iniziato il suo bisnonno, nella seconda metà del 1800, a produrre bollicine commerciando bottiglie tra Brescia e Milano. “Oggi siamo alla sesta generazione – indica con orgoglio Biatta, che nei nipoti vede già il futuro della sua Cantina -. Coltiviamo 50 ettari di vigneto per un totale di 500 mila bottiglie l’anno”. Ma se le radici affondano nella terra e nella storia raccogliendo metodi e tradizioni tramandate in famiglia, la visione è moderna, strettamente legata alla tecnologia e a un punto di vista che non ammette confini.
“La nostra è un’azienda storica, ma se la qualità di un prodotto è data dalla tradizione, questa non è separata dalla tecnologia”.
Le Marchesine sono note nel mondo per produrre uno degli spumanti più buoni nel mondo, come testimoniano i diversi premi e riconoscimenti ricevuti. Nella sua integrità di uomo umile, concreto e appassionato, Biatta ci presenta la sua azienda senza sciorinare prodezze e beltà, ma attenendosi ai fatti, che parlano da sé. Il suo vino, come lui stesso descrive, è elegante, fine e bevibile:”Il vino per essere buono deve essere bevibile. Deve avere una mineralità, una freschezza, non legarti la bocca, ma creare una salivazione opportuna. (…) Il nostro sogno e la nostra filosofia è creare eccellenza, quella di un vino assolutamente buono e genuino”.
Qual è il segreto del suo successo? Conoscere la terra, amare il proprio lavoro e avere visione del futuro. Perché una volta che conosci la vigna, la terra, i processi produttivi, “puoi migliorare solo ed esclusivamente usando la tecnologia. Siamo stati i primi a installare i giro pallet in Franciacorta. Allo stesso modo, tre anni fa, ci siamo affidati a Communikare con lo scopo di ottimizzare in nostri sistemi. Innanzitutto mi serviva superare la diffidenza dei miei interlocutori nel Mondo: a causa di personaggi poco seri, tanti importatori volevano verificare l’esistenza e la capacità della mia azienda”. Ma se non potevano venire a visitare la Cantina? Ecco dunque la soluzione: con un sistema di videocamere collegate in rete e gestite secondo un pannello di controllo domotizzato, oggi Biatta e i suoi agenti possono mostrare la cantina, le bottiglie, e i vigneti con un semplice comando su un tablet, anche a migliaia di chilometri di distanza! Ma non finisce qui: “Grazie alla tecnologia di Communikare – continua l’imprenditore – possiamo ottenere informazioni importanti, prevedere problemi e rispondere tempestivamente alle esigenze della vigna stessa”. Ora che l’azienda sta crescendo ed è pronta all’espansione, anche strutturale, l’imprenditore non cela i suoi progetti per il futuro: “Se le autorità mi permetteranno di espandere la struttura, già prevedo diverse migliorie. Innanzitutto voglio impiegare la tecnologia per capire tutto il microclima dei vigneti, l’umidità, il sistema qualitativo ambientale; e poi il controllo delle temperature delle vasche, delle stanze di fermentazione, lavorazione, riposo; conoscere lo stato di salute delle vigne… Immaginate di avere accesso a tutti questi dati e averli riuniti davanti ai vostri occhi in tempo reale: permetterebbe di lavorare in maniera diversa”. Per realizzare il sogno il partner c’è: sarà Communikare: “Fulvio (Baresi, CEO di Communikare NDR) fa parte della squadra. E noi ci crediamo”.
Biatta non tiene tutto per sé, ma anzi si fa portavoce di un una visione condivisa del mercato: “Vorremmo essere dei precursori aiutando le altre aziende a creare qualità. Mi rivolgo a tutta la Franciacorta: se i miei competitor lavoreranno per la qualità potremo espanderci. Ho viaggiato in tutto il Mondo, ho visto come lavorano gli altri. Lavoro con Jean Pierre Valade, vice-direttore dell’Istituto enologico della Champagne e conosco bene l’argomento. Là (in Francia NDR) hanno fatto squadra e hanno creato lo Chamapgne che conosciamo. Qui si tende a camminare da soli. Ma così non si può fare molta strada. Con i numeri che facciamo non possiamo andare molto lontano – indica Biatta -. Noi lavoriamo con il Giappone, la nuova Zelanda, Brasile, Canada, USA e Europa. Posso essere bravo, ma se resto solo, non posso produrre più bottiglie di quanto la vigna mi permetta di fare.
Se ti capita un mercato come la Cina o la Russia, dove ti chiedono 1/2 milioni di bottiglie, la Franciacorta è già finita. Eppure le possibilità ci sono, ma per coglierle bisogna remare tutti nella stessa direzione. L’estero è grande e il Mondo molto piccolo rispetto a quello che c’era 50 anni fa”. Un accorato appello il suo che, in attesa di essere ascoltato, non ostacola l’evoluzione della cantina. Ecco dunque che oggi, mediante l’apporto tecnologico di Communikare, con un semplice gesto chiunque nel mondo, qualora autorizzato, può accendere e spegnere luci senza danni alla fermentazione, mostrare la vita dell’azienda, i magazzini e le vigne, controllare la temperatura delle vasche, mostrare l’imbottigliamento, l’estensione dei terreni e via dicendo… Ecco dunque che la tecnologia non serve solo per il controllo e la sorveglianza, e non è nemmeno solo un mezzo produttivo: piuttosto la tecnologia è ingrediente stesso della qualità allorché impiegata correttamente.
Se anche voi volete fare e accrescere la qualità dei vostri prodotti chiamateci: vi spiegheremo quallo che Communikare può fare per voi. Scrivete a info@communikare.com