Non c’è più tempo per le scartoffie: bisogna adeguarsi al presente anticipando il domani. Con questo pensiero nella testa Alberto Facchetti (nella foto), Presidente della Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi Onlus si è rivolto a Communikare conscio che l’informatizzazione e la digitalizzazione dell’intera struttura avrebbe offerto molte opportunità pratiche, logistiche e finanziarie. Così è stato e i vantaggi ci sono stati per tutti: degenti, operatori e amministratori. Come ci ha raccontato lui stesso.
«La Fondazione Pompeo e Cesare Mazzocchi Onlus nasce nel 1961 per volontà del fondatore Cesare che lascia tutte le sue sostanze allorché vengano destinate all’assistenza agli anziani – indica Alberto Facchetti -. Oggi abbiamo due sedi distanti 20 km l’una dall’altra, una a Torbole Casaglia e l’altra a Coccaglio. Molti sono i servizi offerti: RSA, casa di riposo, centri diurni integrati, mini alloggi protetti, mini alloggi ordinari… Ci occupiamo anche di assistenza domiciliare in accordo con i servizi comunali, di visite geriatriche e di tutti i servizi , per anziani e non, mutuabili da quelli da noi attivati quali il centro prelevi, la fisioterapia, la terapia riabilitativa, la riabilitazione e la movimentazione in acqua. La nostra volontà è di ampliare il perimetro di intervento sfruttando la sua stabile organizzazione sul territorio».
Una realtà multiforme e complessa quindi, che tocca più luoghi, persone e, soprattutto un campo molto delicato: quello della salute. Il tutto in stretta connessione con un aspetto umano da non sottovalutare che implica un connubio molto stretto tra responsabilità, emotività ed economicità.
«La nostra esigenza – afferma Facchetti – era rivoluzionare il sistema informatico e logistico della Fondazione che si disloca su due comuni distanti circa 20 km. Volevamo una società che non ci risolvesse il problema singolo ma che intervenisse sull’architettura digitale e sulla comunicazione di tutta la struttura». Facchetti sapeva che mettere in comunicazione tutti gli aspetti operativi, informatici e logistici avrebbe significato risparmiare tempo nell’operatività, ottenere un grado più alto di sicurezza e aumentare la qualità del servizio. Con vantaggi sia dal punto di vista economico che da quello dell’operatività: «L’idea è nata sì dalla volontà di ridurre i tempi di gestione della fondazione, ma anche da un’esigenza di bilancio e ottimizzazione dei costi d’impresa che deve far fronte a uno scenario sempre più competitivo».
Dunque ecco l’intervento di Communikare. «Innanzitutto si è provveduto a sostituire integralmente l’hardware della fondazione che era molto datato rispetto all’ampliamento del perimetro del fatturato. L’implementazione dell’hardware è stata strumentale alla digitalizzazione di tutta la nostra realtà. La copertura wi-fi in rete di tutte le nostre strutture ci ha permesso di annullare i problemi di controllo a distanza (…); il cablaggio in digitale ci ha permesso di fornire una serie di servizi rivelatisi utili tanto per il paziente quanto per il nostro personale, come ad esempio d’istituire una cartella in digitale dei nostri pazienti, consultabile da tutto il personale addetto anche da remoto, cosa che rende più rapido un eventuale intervento medico d’emergenza e che oggi rappresenta l’avanguardia nell’organizzazione delle case di riposo». Facchetti sottolinea anche i vantaggi acquisiti dall’installazione di un sistema di video sorveglianza integrato la cui utilità non si registra solo nell’ambito della sicurezza contro i malintenzionati, ma anche e soprattutto nel puntuale controllo delle entrate e delle uscite degli esterni (visitatori e personale addetto). Il sistema dei varchi avvantaggia anche il personale nella gestione dei degenti che possono deambulare senza il rischio che, a causa di questo o quella malattia, possano trovarsi in difficoltà o addirittura uscire dalla struttura senza motivo né autorizzazione.
Un lavoro significativo dunque quello messo a punto da Communikare che, come primo effetto, ha implicato la revisione completa dell’assetto operativo e delle responsabilità degli organi medici, paramedici e amministrativi dell’intera Fondazione.«Le implementazioni sono state apportate gradualmente e sempre parallelamente alla formazione del personale». In questo modo l’innovazione è stata recepita positivamente:«Oggi – sottolinea Facchetti – la qualità garantita al degente è quantificabile». Un vantaggio enorme sia per l’amministrazione sia per i degenti e i loro parenti. Ora «l’obiettivo a tendere è l’archiviazione digitale totale di tutti i supporti cartacei che attualmente gravitano all’interno del servizio amministrativo della Fondazione».
Inevitabile, quando si parla di digitalizzazione e archiviazione, non pensare all’ambito museale. Alberto Facchetti ci offre un’anticipazione che muoverà certamente la curiosità degli appassionati e avvalorerà l’offerta artistica, storica e culturale della provincia bresciana: l’apertura a Coccaglio di un Museo dedicato all’arte e alla cultura Giapponese in onore e ad opera di Pompeo e Cesare Mazzocchi che, quali mercanti di bachi da seta, avevano la buona abitudine di portare a casa non solo i preziosi bachi, ma anche oggetti giapponesi di grande valenza storica e culturale che da settembre noi tutti potremo ammirare. «Il Museo raccoglierà valori inestimabili sia dal punto di vista artistico che collezionistico. Ci avvaloreremo dell’intervento di Communikare sia per il sistema di video sorveglianza e controllo remoto, il controllo accessi e il sistema di allarme in funzione degli oggetti di valore presenti: catane, armature dei samurai, stampe e molto altro che i visitatore è invitato a scoprire lui stesso».
Se volete saperne di più, contattateci o scrivete a info@communikare.com. Altrimenti, saremo lieti di avere un primo colloquio conoscitivo in occasione dell’inaugurazione del nuovo Museo che si terrà il prossimo 30 settembre (data da confermare).